Hľadaný výraz: Sk 11,19-15,41, Preklad: Talianský - Riveduta, Počet výsledkov: 5
| 19 Quelli dunque ch’erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipro e in Antiochia, non annunziando la Parola ad alcuno se non ai Giudei soltanto. 20 Ma alcuni di loro, che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia, si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. 21 E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore. 22 E la notizia del fatto venne agli orecchi della chiesa ch’era in Gerusalemme; onde mandarono Barnaba fino ad Antiochia. 23 Ed esso, giunto là e veduta la grazia di Dio, si rallegrò, e li esortò tutti ad attenersi al Signore con fermo proponimento di cuore, 24 poiché egli era un uomo dabbene, e pieno di Spirito Santo e di fede. E gran moltitudine fu aggiunta al Signore. 25 Poi Barnaba se ne andò a Tarso, a cercar Saulo; e avendolo trovato, lo menò ad Antiochia. 26 E avvenne che per lo spazio d’un anno intero parteciparono alle raunanze della chiesa, ed ammaestrarono un gran popolo; e fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furon chiamati Cristiani. 27 Or in que’ giorni, scesero de’ profeti da Gerusalemme ad Antiochia. 28 E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio. 29 E i discepoli determinarono di mandare, ciascuno secondo le sue facoltà, una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea, 30 il che difatti fecero, mandandola agli anziani, per mano di Barnaba e di Saulo. |
| 1 Or intorno a quel tempo, il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della chiesa; 2 e fece morir per la spada Giacomo, fratello di Giovanni. 3 E vedendo che ciò era grato ai Giudei, continuo e fece arrestare anche Pietro. Or erano i giorni degli azzimi. 4 E presolo, lo mise in prigione, dandolo in guardia a quattro mute di soldati di quattro l’una; perché, dopo la Pasqua, voleva farlo comparire dinanzi al popolo. 5 Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere eran fatte dalla chiesa a Dio per lui. 6 Or quando Erode stava per farlo comparire, la notte prima, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. 7 Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse, e una luce risplendé nella cella; e l’angelo, percosso il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: Lèvati prestamente. E le catene gli caddero dalle mani. 8 E l’angelo disse: Cingiti, e lègati i sandali. E Pietro fece così. Poi gli disse: Mettiti il mantello, e seguimi. 9 Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che fosse vero quel che avveniva per mezzo dell’angelo, ma pensando di avere una visione. 10 Or com’ebbero passata la prima e la seconda guardia, vennero alla porta di ferro che mette in città, la quale si aperse loro da sé; ed essendo usciti, s’inoltrarono per una strada: e in quell’istante l’angelo si partì da lui. 11 E Pietro, rientrato in sé, disse: Ora conosco per certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutta l’aspettazione del popolo dei Giudei. 12 E considerando la cosa, venne alla casa di Maria, madre di Giovanni soprannominato Marco, dove molti fratelli stavano raunati e pregavano. 13 E avendo Pietro picchiato all’uscio del vestibolo, una serva, chiamata Rode venne ad ascoltare; 14 e riconosciuta la voce di Pietro, per l’allegrezza non aprì l’uscio, ma corse dentro ad annunziare che Pietro stava davanti alla porta. 15 E quelli le dissero: Tu sei pazza! Ma ella asseverava che era così. Ed essi dicevano: E’ il suo angelo. 16 Ma Pietro continuava a picchiare, e quand’ebbero aperto, lo videro e stupirono. 17 Ma egli, fatto lor cenno con la mano che tacessero, raccontò loro in qual modo il Signore l’avea tratto fuor della prigione. Poi disse: Fate sapere queste cose a Giacomo ed ai fratelli. Ed essendo uscito, se ne andò in un altro luogo. 18 Or, fattosi giorno, vi fu non piccol turbamento fra i soldati, perché non sapevano che cosa fosse avvenuto di Pietro. 19 Ed Erode, cercatolo, e non avendolo trovato, esaminate le guardie, comandò che fosser menate al supplizio. Poi, sceso di Giudea a Cesarea, vi si trattenne. 20 Or Erode era fortemente adirato contro i Tiri e i Sidoni; ma essi di pari consentimento si presentarono a lui; e guadagnato il favore di Blasto, ciambellano del re, chiesero pace, perché il loro paese traeva i viveri dal paese del re. 21 Nel giorno fissato, Erode, indossato l’abito reale, e postosi a sedere sul trono, li arringava pubblicamente. 22 E il popolo si mise a gridare: Voce d’un dio, e non d’un uomo! 23 In quell’istante, un angelo del Signore lo percosse, perché non avea dato a Dio la gloria; e morì, roso dai vermi. 24 Ma la parola di Dio progrediva e si spandeva di più in più. 25 E Barnaba e Saulo, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme, prendendo seco Giovanni soprannominato Marco. |
| 1 Or nella chiesa d’Antiochia v’eran dei profeti e dei dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte di Erode il tetrarca, e Saulo. 2 E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. 3 Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li accomiatarono. 4 Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro. 5 E giunti a Salamina, annunziarono la parola di Dio nelle sinagoghe de’ Giudei: e aveano seco Giovanni come aiuto. 6 Poi, traversata tutta l’isola fino a Pafo, trovarono un certo mago, un falso profeta giudeo, che avea nome Bar-Gesù, 7 il quale era col proconsole Sergio Paolo, uomo intelligente. Questi, chiamati a sé Barnaba e Saulo, chiese d’udir la parola di Dio. 8 Ma Elima, il mago (perché così s’interpreta questo suo nome), resisteva loro, cercando di stornare il proconsole dalla fede. 9 Ma Saulo, chiamato anche Paolo, pieno dello Spirito Santo, guardandolo fisso gli disse: 10 O pieno d’ogni frode e d’ogni furberia, figliuol del diavolo, nemico d’ogni giustizia, non cesserai tu di pervertir le diritte vie del Signore? 11 Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te, e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo. E in quel l’istante, caligine e tenebre caddero su lui; e andando qua e là cercava chi lo menasse per la mano. 12 Allora il proconsole, visto quel che era accaduto credette, essendo stupito della dottrina del Signore. 13 Or Paolo e i suoi compagni, imbarcatisi a Pafo, arrivarono a Perga di Panfilia; ma Giovanni, separatosi da loro, ritornò a Gerusalemme. 14 Ed essi, passando oltre Perga, giunsero ad Antiochia di Pisidia; e recatisi il sabato nella sinagoga, si posero a sedere. 15 E dopo la lettura della legge e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono a dir loro: Fratelli, se avete qualche parola d’esortazione da rivolgere al popolo, ditela. 16 Allora Paolo, alzatosi, e fatto cenno con la mano, disse: Uomini israeliti, e voi che temete Iddio, udite. 17 L’Iddio di questo popolo d’Israele elesse i nostri padri, e fece grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio levato, ne lo trasse fuori. 18 E per lo spazio di circa quarant’anni, sopportò i loro modi nel deserto. 19 Poi, dopo aver distrutte sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro come eredità il paese di quelle. 20 E dopo queste cose, per circa quattrocentocinquanta anni, diede loro de’ giudici fino al profeta Samuele. 21 Dopo chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figliuolo di Chis, della tribù di Beniamino, per lo spazio di quarant’anni. 22 Poi, rimossolo, suscitò loro Davide per re, al quale rese anche questa testimonianza: Io ho trovato Davide, figliuolo di Iesse, un uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere. 23 Dalla progenie di lui Iddio, secondo la sua promessa, ha suscitato a Israele un Salvatore nella persona di Gesù, 24 avendo Giovanni, prima della venuta di lui, predicato il battesimo del ravvedimento a tutto il popolo d’Israele. 25 E come Giovanni terminava la sua carriera diceva: Che credete voi che io sia? Io non sono il Messia; ma ecco, dietro a me viene uno, del quale io non son degno di sciogliere i calzari. 26 Fratelli miei, figliuoli della progenie d’Abramo, e voi tutti che temete Iddio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. 27 Poiché gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi, avendo disconosciuto questo Gesù e le dichiarazioni de’ profeti che si leggono ogni sabato, le adempirono, condannandolo. 28 E benché non trovassero in lui nulla che fosse degno di morte, chiesero a Pilato che fosse fatto morire. 29 E dopo ch’ebber compiute tutte le cose che erano scritte di lui, lo trassero giù dal legno, e lo posero in un sepolcro. 30 Ma Iddio lo risuscitò dai morti; 31 e per molti giorni egli si fece vedere da coloro ch’eran con lui saliti dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora suoi testimoni presso il popolo. 32 E noi vi rechiamo la buona novella che la promessa fatta ai padri, 33 Iddio l’ha adempiuta per noi, loro figliuoli, risuscitando Gesù, siccome anche è scritto nel salmo secondo: Tu sei il mio Figliuolo, oggi Io ti ho generato. 34 E siccome lo ha risuscitato dai morti per non tornar più nella corruzione, Egli ha detto così: Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide. 35 Difatti egli dice anche in un altro luogo: Tu non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. 36 Poiché Davide, dopo aver servito al consiglio di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato riunito coi suoi padri, e ha veduto la corruzione; 37 ma colui che Dio ha risuscitato, non ha veduto la corruzione. 38 Siavi dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui v’è annunziata la remissione dei peccati; 39 e per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè. 40 Guardate dunque che non venga su voi quello che è detto nei profeti: 41 Vedete, o sprezzatori, e maravigliatevi, e dileguatevi, perché io fo un’opera ai dì vostri, un’opera che voi non credereste, se qualcuno ve la narrasse. 42 Or, mentre uscivano, furon pregati di parlar di quelle medesime cose al popolo il sabato seguente. 43 E dopo che la raunanza si fu sciolta, molti de’ Giudei e de’ proseliti pii seguiron Paolo e Barnaba; i quali, parlando loro, li persuasero a perseverare nella grazia di Dio. 44 E il sabato seguente, quasi tutta la città si radunò per udir la parola di Dio. 45 Ma i Giudei, vedendo le moltitudini, furon ripieni d’invidia, e bestemmiando contradicevano alle cose dette da Paolo. 46 Ma Paolo e Barnaba dissero loro francamente: Era necessario che a voi per i primi si annunziasse la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo ai Gentili. 47 Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto per esser luce de’ Gentili, affinché tu sia strumento di salvezza fino alle estremità della terra. 48 E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. 49 E la parola del Signore si spandeva per tutto il paese. 50 Ma i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i principali uomini della città, e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba, e li scacciarono dai loro confini. 51 Ma essi, scossa la polvere de’ lor piedi contro loro, se ne vennero ad Iconio. 52 E i discepoli eran pieni d’allegrezza e di Spirito Santo. |
| 1 Or avvenne che in Iconio pure Paolo e Barnaba entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in maniera che una gran moltitudine di Giudei e di Greci credette. 2 Ma i Giudei, rimasti disubbidienti, misero su e inasprirono gli animi dei Gentili contro i fratelli. 3 Essi dunque dimoraron quivi molto tempo, predicando con franchezza, fidenti nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che per le lor mani si facessero segni e prodigi. 4 Ma la popolazione della città era divisa; gli uni tenevano per i Giudei, e gli altri per gli apostoli. 5 Ma essendo scoppiato un moto dei Gentili e dei Giudei coi loro capi, per recare ingiuria agli apostoli e lapidarli, 6 questi, conosciuta la cosa, se ne fuggirono nelle città di Licaonia, Listra e Derba e nel paese d’intorno; 7 e quivi si misero ad evangelizzare. 8 Or in Listra c’era un certo uomo, impotente nei piedi, che stava sempre a sedere, essendo zoppo dalla nascita, e non aveva mai camminato. 9 Egli udì parlare Paolo, il quale, fissati in lui gli occhi, e vedendo che avea fede da esser sanato, 10 disse ad alta voce: Lèvati ritto in piè. Ed egli saltò su, e si mise a camminare. 11 E le turbe, avendo veduto ciò che Paolo avea fatto, alzarono la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi hanno preso forma umana, e sono discesi fino a noi. 12 E chiamavano Barnaba, Giove, e Paolo, Mercurio, perché era il primo a parlare. 13 E il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’entrata della città, menò dinanzi alle porte tori e ghirlande, e volea sacrificare con le turbe. 14 Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono i vestimenti, e saltarono in mezzo alla moltitudine, esclamando: 15 Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo uomini della stessa natura che voi; e vi predichiamo che da queste cose vane vi convertiate all’Iddio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 16 che nelle età passate ha lasciato camminare nelle loro vie tutte le nazioni, 17 benché non si sia lasciato senza testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo piogge e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia ne’ vostri cuori. 18 E dicendo queste cose, a mala pena trattennero le turbe dal sacrificar loro. 19 Or sopraggiunsero quivi de’ Giudei da Antiochia e da Iconio; i quali, avendo persuaso le turbe, lapidarono Paolo e lo trascinaron fuori della città, credendolo morto. 20 Ma essendosi i discepoli raunati intorno a lui, egli si rialzò, ed entrò nella città; e il giorno seguente, partì con Barnaba per Derba. 21 E avendo evangelizzata quella città e fatti molti discepoli se ne tornarono a Listra, a Iconio ed Antiochia, 22 confermando gli animi dei discepoli, esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. 23 E fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo aver pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale aveano creduto. 24 E traversata la Pisidia, vennero in Panfilia. 25 E dopo aver annunziata la Parola in Perga, discesero ad Attalia; 26 e di là navigarono verso Antiochia, di dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio, per l’opera che aveano compiuta. 27 Giunti colà e raunata la chiesa, riferirono tutte le cose che Dio avea fatte per mezzo di loro, e come avea aperta la porta della fede ai Gentili. 28 E stettero non poco tempo coi discepoli. |
| 1 Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete esser salvati. 2 Ed essendo nata una non piccola dissensione e controversia fra Paolo e Barnaba, e costoro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri dei fratelli salissero a Gerusalemme agli apostoli ed anziani per trattar questa questione. 3 Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, traversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei Gentili; e cagionavano grande allegrezza a tutti i fratelli. 4 Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quanto grandi cose Dio avea fatte con loro. 5 Ma alcuni della setta de’ Farisei che aveano creduto, si levarono dicendo: Bisogna circoncidere i Gentili, e comandar loro d’osservare la legge di Mosè. 6 Allora gli apostoli e gli anziani si raunarono per esaminar la questione. 7 Ed essendone nata una gran discussione, Pietro si levò in piè, e disse loro: Fratelli, voi sapete che fin dai primi giorni Iddio scelse fra voi me, affinché dalla bocca mia i Gentili udissero la parola del Vangelo e credessero. 8 E Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; 9 e non fece alcuna differenza fra noi e loro, purificando i cuori loro mediante la fede. 10 Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? 11 Anzi, noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro. 12 E tutta la moltitudine si tacque; e stavano ad ascoltar Barnaba e Paolo che narravano quali segni e prodigi Iddio aveva fatto per mezzo di loro fra i Gentili. 13 E quando si furon taciuti, Giacomo prese a dire: 14 Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome. 15 E con ciò s’accordano le parole de’ profeti, siccome è scritto: 16 Dopo queste cose io tornerò e edificherò di nuovo la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue ruine, e la rimetterò in piè, 17 affinché il rimanente degli uomini e tutti i Gentili sui quali e invocato il mio nome, 18 cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno. 19 Per la qual cosa io giudico che non si dia molestia a quelli dei Gentili che si convertono a Dio; 20 ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agl’idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate, e dal sangue. 21 Poiché Mosè fin dalle antiche generazioni ha chi lo predica in ogni città, essendo letto nelle sinagoghe ogni sabato. 22 Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa, di mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba, certi uomini scelti fra loro, cioè: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli; 23 e scrissero così per loro mezzo: Gli apostoli e i fratelli anziani, ai fratelli di fra i Gentili che sono in Antiochia, in Siria ed in Cilicia, salute. 24 Poiché abbiamo inteso che alcuni, partiti di fra noi, vi hanno turbato coi loro discorsi, sconvolgendo le anime vostre, benché non avessimo dato loro mandato di sorta, 25 è parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere degli uomini e di mandarveli assieme ai nostri cari Barnaba e Paolo, 26 i quali hanno esposto la propria vita per il nome del Signor nostro Gesù Cristo. 27 Vi abbiam dunque mandato Giuda e Sila; anch’essi vi diranno a voce le medesime cose. 28 Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie; 29 cioè: che v’asteniate dalle cose sacrificate agl’idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani. 30 Essi dunque, dopo essere stati accomiatati, scesero ad Antiochia; e radunata la moltitudine, consegnarono la lettera. 31 E quando i fratelli l’ebbero letta, si rallegrarono della consolazione che recava. 32 E Giuda e Sila, anch’essi, essendo profeti, con molte parole li esortarono e li confermarono. 33 E dopo che furon dimorati quivi alquanto tempo, furon dai fratelli congedati in pace perché se ne tornassero a quelli che li aveano inviati. 34 E parve bene a Sila di rimaner quivi. 35 Ma Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia insegnando ed evangelizzando, con molti altri ancora, la parola del Signore. 36 E dopo vari giorni, Paolo disse a Barnaba: Torniamo ora a visitare i fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno. 37 Barnaba voleva prender con loro anche Giovanni, detto Marco. 38 Ma Paolo giudicava che non dovessero prendere a compagno colui che si era separato da loro fin dalla Panfilia, e che non era andato con loro all’opera. 39 E ne nacque un’aspra contesa, tanto che si separarono; e Barnaba, preso seco Marco, navigò verso Cipro; 40 ma Paolo, sceltosi Sila, partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. 41 E percorse la Siria e la Cilicia, confermando le chiese. |






