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Kniha proroka Aggea

Biblia - Sväté písmo

(RIV - Talianský - Riveduta)

Ag 2, 1-23

1 Il settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 2 "Parla ora a Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, e al resto del popolo, e dì loro: 3 Chi è rimasto fra voi che abbia veduto questa casa nella sua prima gloria? E come la vedete adesso? Così com’è, non è essa come nulla agli occhi vostri? 4 E ora, fortìficati, Zorobabele! dice l’Eterno; fortìficati, Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote! fortìficati, o popolo tutto del paese! dice l’Eterno; e mettetevi all’opra! poiché io sono con voi, dice l’Eterno degli eserciti, 5 secondo il patto che feci con voi quando usciste dall’Egitto, e il mio spirito dimora tra voi, non temete! 6 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli, la terra, il mare, e l’asciutto; 7 farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno, ed io empirò di gloria questa casa, dice l’Eterno degli eserciti. 8 Mio è l’argento e mio è l’oro, dice l’Eterno degli eserciti. 9 La gloria di quest’ultima casa sarà più grande di quella della prima, dice l’Eterno degli eserciti; e in questo luogo io darò la pace, dice l’Eterno degli eserciti". 10 Il ventiquattresimo giorno del nono mese, il secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 11 "Così parla l’Eterno degli eserciti: Interroga i sacerdoti sulla legge intorno a questo punto: 12 Se uno porta nel lembo della sua veste della carne consacrata, e con quel suo lembo tocca del pane, o una vivanda cotta, o del vino, o dell’olio, o qualsivoglia altro cibo, quelle cose diventeranno esse consacrate? I sacerdoti riposero e dissero: No. 13 E Aggeo disse: Se uno, essendo impuro a motivo d’un morto, tocca qualcuna di quelle cose, diventerà essa impura? I sacerdoti risposero e dissero: Sì, diventerà impura. 14 Allora Aggeo replicò e disse: Così è questo popolo, così è questa nazione nel mio cospetto, dice l’Eterno; e così è tutta l’opera delle loro mani; e tutto quello che m’offrono là è impuro. 15 Ed ora, ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, prima che fosse messa pietra su pietra nel tempio dell’Eterno! 16 Durante tutto quel tempo, quand’uno veniva a un mucchio di venti misure, non ve n’eran che dieci; quand’uno veniva al tino per cavarne cinquanta misure, non ve n’eran che venti. 17 Io vi colpii col carbonchio, colla ruggine, con la grandine, in tutta l’opera delle vostre mani; ma voi non tornaste a me, dice l’Eterno. 18 Ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattresimo giorno del nono mese, dal giorno che il tempio dell’Eterno fu fondato; ponetevi ben mente! 19 V’è egli ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melagrano, l’ulivo, nulla producono! Da questo giorno, io vi benedirò". 20 E la parola dell’Eterno fu indirizzata per la seconda volta ad Aggeo, il ventiquattresimo giorno del mese, in questi termini: 21 "Parla a Zorobabele, governatore di Giuda, e digli: Io farò tremare i cieli e la terra, 22 rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro. 23 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, io ti prenderò, o Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, mio servo, dice l’Eterno, e ti terrò come un sigillo, perché io t’ho scelto, dice l’Eterno degli eserciti".

Ag 2, 1-23





Verš 17
Io vi colpii col carbonchio, colla ruggine, con la grandine, in tutta l’opera delle vostre mani; ma voi non tornaste a me, dice l’Eterno.
Ag 1:11 - Ed io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull’olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame, e su tutto il lavoro delle mani".

Ag 2,1-5 - Ľud bol pri stavbe chrámu zronený. Ešte žili starci, ktorí ako deti videli Šalamúnov chrám a po mesiaci stavby sa presvedčili, že nový ani zďaleka nedosiahne nádheru starého, zrúcaného chrámu.

Ag 2,6-9 - Príchod mesiášskych čias otrasie nebom, zemou i národmi. Vulg tu hovorí o Mesiášovej osobe. Vo verši 7 miesto "prídu skvosty všetkých národov" prekladá: "Príde ten, po ktorom túžili všetky národy". O Spasiteľovej osobe hovorí Aggeus len nepriamo; spomína slávu druhého chrámu a len od proroka Malachiáša sa dozvieme, že touto slávou bude príchod Mesiáša (Mal 3,1 n.). Ale aj Aggeus hovorí nesporne o mesiášskych časoch. Všetky národy budú sa hrnúť k novému náboženstvu a všetky svoje skvosty obetujú Pánovi. Veď i tak jemu patrí všetko zlato a striebro. Porov. Iz 60,5 – 7,11; Mich 4,1–4 = Iz 2,2–4. Spomína tiež hlavný a prorokmi veľmi často spomínaný rys mesiášskej ríše, pokoj; porov. Iz 2,2–4 = Mich 4,1–4; Iz 9,1 n.; 11,1 n.; Mich 1 – 5. – Keď Izrael vychádzal z Egypta, vtedy Boh otriasol národmi a uzavrel so svojím národom prvú zmluvu, porov. verš 5. Pri príchode mesiášskych čias otrasie národmi znovu a uzavrie so svojím ľudom novú zmluvu.

Ag 2,10-14 - Mäso z obetí bolo posvätné. Izraeliti sú nečistí, preto sú nečisté aj obety, ktoré prinášajú, nemôžu byť preto milé Bohu. "Tam" rozumej na oltári, ktorý Izraeliti postavili hneď po návrate zo zajatia (Ezd 3,3). – V okraji vrchného rúcha nosili Izraeliti veci ako u nás ženy v zástere.

Ag 2,15-19 - Kým nezačali stavať chrám, Pán ich trestal, preto mali aj obilia, aj vína omnoho menej, než čakali. – O úpale pozri 1 Kr 8,37; porov. Am 4,9. – Týmto sa vysvetľuje aj predošlá stať (verš 10–14); obety preto neboli milé Pánovi, lebo sa nechceli chytiť do stavby chrámu. Odteraz však bude ináč.

Ag 2,20-23 - Aby júdsky námestník perzského kráľa Dária nemal obavy pustiť sa do stavby chrámu, Boh ho ubezpečuje, že on zdolá nepriateľov svojho národa, pretože je Zorobábel jeho miláčik. – Pečať mala platnosť podpisu, preto si východný muž dával na ňu veľký pozor. Nosil ju buď na hrdle, uviazanú na šnúrke, alebo si ju dal pripevniť na prsteň, aby sa nemohla dostať do cudzích rúk. Takýto vzácny je aj Zorobábel v Božích očiach. – Zorobábelovho starého otca Jechoniáša Boh zavrhol slovami: "Keby júdsky kráľ Koniáš, syn Joakimov, bol pečatným prsteňom na mojej pravici: strhol by som ťa odtiaľ." (Jer 22,24) Aby si národ nemyslel, že tými slovami celkom zavrhol Dávidov kráľovský dom a zrušil aj mesiášske prisľúbenia, ktoré dal Dávidovi: vyhlasuje, že si Zorobábela vyvolil a že mu je taký vzácny ako pečatný prsteň. Platia teda aj mesiášske proroctvá.