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Kniha proroka Ezechiela

Biblia - Sväté písmo

(RIV - Talianský - Riveduta)

Ez 19, 1-14

1 E tu pronunzia una lamentazione sui principi d’Israele, e di’: 2 Che cos’era tua madre? Una leonessa. Fra i leoni stava accovacciata; in mezzo ai leoncelli, allevava i suoi piccini. 3 Allevò uno de’ suoi piccini, il quale divenne un leoncello, imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. 4 Ma le nazioni ne sentiron parlare, ed ei fu preso nella lor fossa; lo menaron, con de’ raffi alle mascelle, nel paese d’Egitto. 5 E quando ella vide che aspettava invano e la sua speranza era delusa, prese un altro de’ suoi piccini, e ne fece un leoncello. 6 Questo andava e veniva fra i leoni, e divenne un leoncello; imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. 7 Devastò i loro palazzi, desolò le loro città; il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito al rumore dei suoi ruggiti. 8 Ma da tutte le provincie all’intorno le nazioni gli diedero addosso, gli tesero contro le loro reti, e fu preso nella loro fossa. 9 Lo misero in una gabbia con dei raffi alle mascelle e lo menarono al re di Babilonia; lo menarono in una fortezza, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d’Israele. 10 Tua madre era, come te, simile a una vigna, piantata presso alle acque; era feconda, ricca di tralci, per l’abbondanza dell’acque. 11 aveva de’ rami forti, da servire di scettri a sovrani; s’ergeva nella sua sublimità, fra il folto dei tralci; era appariscente per la sua elevatezza, per la moltitudine de’ suoi sarmenti. 12 Ma è stata divelta con furore, e gettata a terra; il vento orientale ne ha seccato il frutto, i rami forti ne sono stati rotti e seccati, il fuoco li ha divorati. 13 Ed ora è piantata nel deserto in un suolo arido ed assetato; 14 un fuoco è uscito dal suo ramo fronzuto, e ne ha divorato il frutto, sì che non v’è in essa più ramo forte né scettro per governare". Questa la lamentazione, ch’è diventata una lamentazione.

Ez 19, 1-14





Verš 9
Lo misero in una gabbia con dei raffi alle mascelle e lo menarono al re di Babilonia; lo menarono in una fortezza, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d’Israele.
2Krn 36:6 - Nebucadnetsar, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con catene di rame per menarlo a Babilonia.

Verš 4
Ma le nazioni ne sentiron parlare, ed ei fu preso nella lor fossa; lo menaron, con de’ raffi alle mascelle, nel paese d’Egitto.
2Kr 23:33 - Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Hamath, perché non regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un’indennità di cento talenti d’argento e di un talento d’oro.
Jer 22:11 - Poiché così parla l’Eterno, riguardo a Shallum, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che regnava in luogo di Giosia suo padre, e ch’è uscito da questo luogo: Egli non vi ritornerà più;

Ez 19,1 - Žalospev obsahuje dve alegórie. V prvej, verše 1–9, je "matka" zobrazená ako levica, v druhej, verše 10–14, ako vinič. Pravdepodobne sa celý národ zosobňuje ako matka. Kmeň Júda, z ktorého pochádzali júdski králi, sa v Jakubovom proroctve (Gn 49,9 n.) prirovnáva levovi.

Ez 19,2-4 - Prvé levíča je kráľ Joachaz, ktorého faraón Nechao odviedol do zajatia do Egypta (2 Kr 23,34). Divé zvieratá uzdili tak, že im cez nos alebo cez pysk prerazili železnú obrúčku s povrazom. Joachaza v skutočnosti neviedli takto do Egypta, je to len obraz.

Ez 19,5 - Druhé levíča je kráľ Joachin, ktorého odviedli do babylonského zajatia (2 Kr 24,9 n.).

Ez 19,7 - Výraz "korisť zanášal do svojej skrýše" prekladáme s malou zmenou na základe LXX. – Dnešný hebrejský text číta: "poznal jeho vdovy", čo nemá zmysel. Vulg aspoň doplňuje, aby nejaký zmysel dosiahla: "naučil sa robiť vdovy", čo by znamenalo, že lev zabíjal mužov.

Ez 19,9 - Obraz o nosných krúžkoch (porov. verš 4) je tu ešte doplnený klietkou. Asýri a Babylonci zatvárali divé zvieratá do klietok, ktoré mali kolieska, dali sa teda ľahko prepravovať.

Ez 19,10 - "V tvojej krvi" je doslovný preklad dnešného hebrejského textu a Vulg. Keďže tento výraz tu sotva má zmysel, menia mnohí osnovu a čítajú "vo vinici".

Ez 19,11-13 - Ratolesť je kráľ Sedekiáš, ktorý síce nezomrel, ale je presadený do púšte, v zajatí.

Ez 19,14 - Zo Sedekiáša "vyšľahol oheň", ktorý strávil národ, pretože tento kráľ zaviedol do záhuby nielen seba, ale aj svoj národ.